L'ictus è una condizione molto frequente nei Paesi industrializzati. In Italia si verificano circa 200.000 casi di ictus all'anno, considerando sia il primo evento che le recidive (circa il 20%).
In riferimento alla popolazione della provincia di Ravenna si stimano circa 1000 casi all'anno, di cui la metà nell'ambito di Ravenna. L'incidenza e la gravità della patologia, che può portare a morte e spesso a esiti invalidanti, ha un impatto non solo sui soggetti colpiti ma anche sulle famiglie, con un'inevitabile ricaduta sociale.
Negli ultimi due-tre anni si è assistito ad un cambiamento radicale nel trattamento dell'ictus cerebrale ischemico in quanto oltre al trattamento trombolitico (si somministra un farmaco che "scioglie" il trombo che occlude l'arteria) si è aggiunto il trattamento endovascolare (con una sonda si arriva all'interno dell'arteria rimuovendo meccanicamente il trombo che la occlude): ciò costituisce una vera e propria rivoluzione nel trattamento di tale patologia che ha determinato una riduzione della mortalità e dell'invalidità residua.
Tutto ciò è presente anche nella nostra struttura ospedaliera: è sempre una corsa contro il tempo in quanto queste terapie sono tanto più efficaci quanto più precocemente sono somministrate rispetto all'inizio dei sintomi e si comprende allora perché i soggetti colpiti debbano attivare i sistemi di emergenza (118) il più presto possibile per giungere in ospedale in tempo utile.